Operiamo dal 1981 nel settore della didattica culturale in collaborazione con enti locali, istituti scolastici, tour operator e associazioni private, organizzando corsi d’introduzione all’Archeologia, incontri e laboratori incentrati su singole tematiche di interesse culturale, visite, stage e campi scuola rivolti al mondo scolastico ed extra scolastico, per le diverse fasce di età: ragazzi, giovani, adulti, anziani. Abbiamo svolto attività di consulenza e aggiornamento per operatori didattici e insegnanti e curato la realizzazione di materiale didattico.
L’archeologia, anche attraverso la conoscenza della cultura materiale delle antiche civiltà, consente di avvicinare gli studenti alla storia rendendola meno astratta e quindi più comprensibile e interessante.
Progettiamo e gestiamo, su tutto il territorio nazionale, iniziative finalizzate alla valorizzazione e fruizione dei Beni Culturali, indirizzate a un’utenza estesa e diversificata, curandone tutti gli aspetti, dall’ideazione, alla promozione, all’esecuzione. Le attività rivolte agli istituti scolastici, associazioni culturali o gestite per conto di Enti pubblici comprendono un ampio ventaglio di proposte supportate dalla produzione di appositi materiali didattici.
Ripercorrendo la storia dell’attività didattica di Cooperativa Archeologia dal 1980 a oggi, ci siamo resi conto che lavori e attività come Archeologia e didattica. Un anno di esperienze nelle scuole elementari e medie, Firenze 1981 e Archeologia e didattica. I bambini “raccontano” Vulci, Firenze 1996, non appaiano affatto superati, se non per il look dei bambini nelle foto, rispetto ai giorni nostri.
Per noi quell’impulso molto ricco, innovativo e creativo del periodo degli anni ‘80/’90, in cui abbiamo condiviso la nostra esperienza di archeologi con gli studenti, riuscendo a comunicare il senso che l’archeologia è un metodo di comprensione del passato, come storia della cultura materiale e della vita sociale di un determinato popolo, rimane sempre vivo nelle nostre attività didattiche, anche dopo 40 anni. Anzi, diremmo che ne esce ancora più rafforzato, ora che finalmente il dibattito pubblico ha iniziato a comprendere il senso di bene culturale come bene comune.