Restauro Specialistico e Architettonico

Galleria Vittorio Emanuele II (Milano)

Luogo:
MILANO

Committente:
Comune di Milano-Direzione Centrale Tecnica, settore Tecnico Casa e Demanio

Periodo:
2014-2016

Interventi urgenti sul complesso demaniale della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano- Fase 2

La Galleria Vittorio Emanuele II è stata progettata subito dopo l’annessione della Lombardia al Regno Sabaudo, come episodio culminante della sistemazione di piazza del Duomo. Fa parte di un blocco edilizio unitario, compreso fra via Santa Margherita, via Mengoni, piazza del Duomo, via S. Raffaele e piazza Della Scala suddiviso da un reticolo di strade ortogonali che delimitano otto isolati.

Le operazioni di restauro svolte da Cooperativa Archeologia hanno riguardato:

Il recupero dei portici meridionali e settentrionali è partito dallo studio stratigrafico della seconda campata, l’unica superstite di fattura originale. Attraverso una campagna diagnostica mirata ad individuare le caratteristiche chimico-fisiche dei materiali lapidei naturali e artificiali, è stato possibile individuare le modalità operative per il consolidamento, conservazione e restituzione delle cromie originali. Preliminare al recupero dei plafoni in gesso è stata la progettazione di uno specifico ponteggio in quota che consentisse, in sicurezza, la fruibilità pedonale dei portici e non ostruisse l’accesso alle attività commerciali: una struttura modulare con il piano di lavoro a quota superiore a quella delle vetrine, che permettesse di intervenire su tre plafoni per volta e, mediante il montaggio provvisorio di ruote, in breve tempo e durante le ore notturne, si potesse spostare verso i tre plafoni successivi occupando pochissimo ingombro a terra. In parallelo si è proceduto alla pulitura delle arcate dei portici mediante impacchi per ritrovare il colore del granito rosa di Baveno. Analogo intervento conservativo, di ricollocazione degli elementi lapidei distaccati, è stato svolto sulle facciate prospicienti via Silvio Pellico.

L’intervento sulle quattro lunette musive ha avuto inizio a maggio 2014, partendo dal mosaico rappresentante l’America, e ha dovuto rispettare le rigide tempistiche di lavoro con doppi turni e in orari notturni. Illuminati da potenti fari alogeni, si è proceduto sulle altre lunette con l’ausilio di piattaforma aerea munita di cestello. Per condurre il restauro sulle aquile decorative in cemento, in corrispondenza dei pennacchi dell’ottagono, con l’obiettivo di rendere l’intervento meno oneroso, si è scelto di svolgere le operazioni in concomitanza a quelle delle sottostanti superfici di facciata mediante l’impiego di restauratori specializzati con brevetto acrobatico. La fase operativa è stata costantemente coordinata e monitorata da un responsabile addetto alla sorveglianza e al controllo dell’area di cantiere nel punto di maggiore affollamento della città.

Nel salone degli orologi, infine, completati gli interventi di sgombero e di consolidamento statico, si è potuto procedere al restauro delle superfici interne con il ripristino delle decorazioni a finto marmo delle pareti e delle volte e al recupero delle pavimentazioni del salone in seminato alla veneziana esistente.

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