Interventi di consolidamento del campanile e restauro degli apparati decorativi interni (lotto 1)
La chiesa fu progettata da Filippo Juvarra tra il 1718 e il 1730. chiusa al culto nel 1848, fu riaperta nel 1827, dopo i restauri diretti dall’architetto Arturo Midana.
Gli interventi di Cooperativa Archeologia si possono dividere in tre categorie:
L’intervento di restauro ha interessato gli elementi lapidei della parete di fondo del presbiterio, i due brevi prolungamenti sulle pareti laterali, i gruppi marmorei raffiguranti putti alati, la mensa d’altare, il pavimento, la balaustra e le due grandi colonne ai lati di essa.
La grande varietà delle pietre utilizzate (circa quattordici marmi differenti) ha restituito un degrado non omogeneo su tutta la superficie, coperta da uno spesso strato di sporcizia, più consistente su gli elementi maggiormente esposti. Per un’idonea pulitura si è proceduto con la spolveratura di tutte le superfici, per poi realizzare saggi di pulitura per ogni tipologia di marmo. Alcune parti presentavano tracce di cera di colore rosso che è stata rimossa manualmente con l’impiego di bisturi e tamponcini di cotone imbevuti in solvente.
Particolare attenzione è stata prestata al putto alato al lato sinistro della raffigurazione dello Spirito Santo, su cui si trovavano numerose scritte in graffite che sono state mantenute. Terminata la fase di pulitura si è proseguito con l’intervento di rimozione delle stuccature non idonee e la conseguente integrazione con nuove stuccature delle lacune, delle fratture e microfratture con malta a base di grassello di calce, polvere di marmo impalpabile e pigmenti naturali.
Gli elementi in marmo giallo di Verona hanno richiesto diverse integrazioni plastiche di parti mancanti al fine di restituire unità di lettura all’opera oppure strutturalmente necessarie alla conservazione delle superfici circostanti, eseguite con malta a base di grassello di calce, polvere di marmo e pigmenti naturali con la necessità, in alcuni casi, di imperniatura con barre di vetroresina delle parti ricostruite.
Complessivamente l’intervento ha ottenuto il recupero delle cromie originali appiattite dai depositi di polvere.