Nella stanza delle “Palestrite” della Villa Romana del Casale, secondo gli studiosi, sono rappresentate attività agonistiche femminili, ritenute dalla cultura tardo imperiale delle pratiche essenzialmente aristocratiche. Raffigurare nei mosaici questi soggetti significava definire il proprio prestigioso status sociale. Infatti, cimentandosi in gare, le donne dimostravano di avere maturato le “virtutes” tipiche delle famiglie nobiliari, come l’abilità della declamazione o il controllo del proprio corpo. Dalle fonti si apprende che gli agoni femminili furono organizzati fino al III-IV sec. d.C.. Si ricordano, ad esempio, i “Commodeia” femminili ad Antiochia, le cui attività erano costituite da prove sportive e letterarie per sole donne. Il gioco della palla per la cura della mente e del corpo.

Nell’ambiente è possibile notare due atlete giocare con la palla, una ginnastica molto in voga dal II sec. d.C.. Consigliato dai medici romani, il gioco della palla era ritenuto una vera e propria fonte di benefici fisici e psicologici, capace, quindi, di tonificare e rinforzare, ma anche di ricreare l’animo. Il medico Galeno, che sugli esercizi con la piccola palla scrisse un breve trattato, suggeriva di destreggiarsi in questo sport per migliorare le doti respiratorie e perché, in ogni caso, rappresentava un’attività completa e senza il pericolo di potersi fare del male.

Giorno 01 maggio, grazie all’iniziativa #DomenicaAlMuseo, l’area archeologica con i mosaici più famosi al mondo sarà aperta con accesso dei visitatori completamente gratuito.
Vi ricordiamo l’orario di apertura: dalle ore 9,00 alle ore 18,00 con chiusura dei cancelli alle ore 19,00.

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